Achille Motta
Vezzolano e Albugnano

Parte Prima
Storico – Artistica

/Segue pag. 11/

Capitolo III.

La facciata e l’esterno

La facciata che accenna tre navate, è di puro stile lombardo; quattro pilastrate la dividono in tre parti: la parte centrale, naturalmente più alta, è rallegrata da tre ordini di galleria cieche: il primo sopra l’arco del portale con una serie di sei colonnette in pietra tufacea poligone, rotonde o a spira; altre sei colonnette, tre per parte, formano il secondo ordine nel cui centro si apre la grande bifora in mezzo della quale, quasi in grandezza naturale, sta il Redentore con lateralmente /12/ i due arcangeli Michele e Raffaele. Questi due ordini sono architravati in piano, unico forse esempio in Piemonte. Il terzo ordine, di otto colonne, posto sotto il coronamento è archeggiato obliquamente nel senso dell’inclinazione del tetto; tra gli intercolonnii due alati cherubini, sopra gli archi della bifora due angeli con torchia nelle mani, e tre patere lateralmente. Nel timpano in un’angustissima finestra si vede una testa con busto rappresentante il Redentore in atto di benedire: questo busto doveva far parte d’un’antica statua ornamento forse della vecchia Chiesa. Il portale, a smusso con lunetta istoriata, fiancheggiato da stipiti, pilastri e colonne in pietra arenaria, forma come il fusto sul quale diramano le colonnette della galleria. I capitelli e i fusti sono intagliati a intreccio di fogliami e teste di animali. Sui pulvini dell’arco frontale sporgono la testa del bue e del leone, emblemi degli evangelisti Luca e Marco.

Nella lunetta in alto rilievo tufaceo si osserva S. Gregorio Magno assiso sul faldistorio, ispirato dal Divino Spirito in forma di colomba, assistito da un angelo e dal suo segretario S. Pietro Diacono.

La lunetta, come le colonnette e le statue delle gallerie superiori, cioè tutta la parte eseguita in pietra tufacea, conservano traccie appena visibili di antica colorazione.

Le due ali della facciata non presentano altra particolarità che un arco a sesto acuto su quella a destra della porta che anticamente dava adito al chiostro; e una porta su quella a sinistra nella cui lunetta havvi in alto rilievo S. Ambrogio con lo staffile nella destra e il bastone pastorale nella sinistra.

Il paramento della facciata a mattoni e fascie tufacee ha cornice di coronamento in cotto formato da mensolette e striscie di mattone a dente di sega.

La piazza o sacrato davanti la Chiesa servì da ci- /13/ mitero fino alla soppressione; e d’accanto al medesimo esiste una piccola casa, già forestierìa, che fu venduta, non so con qual cattivo pensiero, mentre, riattata, poteva adibirsi per un custode o romito che vegliasse alla conservazione di sì raro monumento, impedendone i guasti degli ineducati e si prestasse all’onesta curiosità dei visitatori (1).

* * *

La rimanenza dell’esteriore della Chiesa, con paramento di buon cotto, è semplice all’uso delle chiese romaniche; contro i muri delle navate si vedono pilastrate, lesene e contrafforti alla spinta della volta; la cornice dei muri del lato a nord e dell’abside, di poco aggetto, è sostenuta da archetti e contro-archetti intrecciati, con svariati modiglioni o mensolette, dette fascie lombarde. Il basamento, profilato ordinariamente a base attica, è formato di grossi blocchi di pietra. Le finestre dell’abside sono ornate agli stipiti di colonnette con capitelli vagamente arabescati. Dietro la nave laterale si vedono le fondamenta dell’abside minore. L’asse della nave maggiore, come di regola, è nella direzione da levante a ponente.

[Note a pag. 13]

(1) Nel 1876, nel restaurare la presente casa, fu trovata una grossa tomba in arenaria, oggi trogolo bovino, il cui coperchio sta nel chiostro. Torna al testo ↑