Sant’Albano

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Sant’Albano
Manoscritto inglese del 1250: Martirio di Sant’Albano

Sant’Albano
Martire III-IV sec.

Memoria: 22 giugno

Patrono di Riva presso Chieri

Il primo martire d’Inghilterra

Il martirio di Sant’Albano è narrato dal Venerabile Beda (673 - 735) nel primo libro, capitolo settimo, della sua Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum. Albano era un pagano, in forza nell’esercito imperiale, ed abitava nella città di Verolamium, nel sud-est della Britannia. Quando fu proclamata la persecuzione contro i cristiani (forse da Settimio Severo, forse da Diocleziano), accolse in casa un uomo in fuga. Vedendo la costanza della sua fede, si convertì, e quando arrivarono i persecutori, indossati gli abiti del fuggiasco si fece loro incontro dicendo “Sono io quello che cercate”. Portato di fronte al comandante romano, venne torturato e infine decapitato, non senza aver prima compiuto miracoli e convertito uno dei suoi carnefici. Sul luogo del supplizio fu eretto un monumento, che il secolo successivo fu visitato da San Germano di Auxerre. Seguirono le invasioni degli angli e dei sassoni, che distrussero l’organizzazione romana e dispersero la chiesa cristiana. Alla fine del VI secolo si ebbe di nuovo l’evangelizzazione della Britannia, e sul luogo del martirio sorse un santuario, mentre la città di Verolamium prendeva il nome di Saint Albans.

Sant’Albano è festeggiato dalla Chiesa cattolica il 22 giugno, dalla Chiesa anglicana il 17, forse per un errore di un copista medievale che confuse il numero XXII con il XVII.

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Sant’Albano
Il carretto tirato dai cani davanti al pilone votivo dedicato al Santo, sulla strada da Riva alla chiesetta di Sant’Albano

La processione di Riva presso Chieri

In alcune località del Piemonte Sant’Albano viene indicato come martire della Legione Tebea; in realtà tale tradizione è assai scarna, e si limita quasi esclusivamente all’apologo edificante del carro di buoi. La vicenda del miracolo è ricordata in modo particolare a Riva presso Chieri. Secondo la leggenda, un giorno un contadino conduceva un carro carico di covoni di grano su una strada impervia dopo una pioggia intensa. Il carro si impiantò nel fango, ed il contadino cominciò ad imprecare e bestemmiare. Passò di lì il Santo, che ingiunse al contadino di staccare dal carro i buoi, e di aggiogare i suoi due cani, che subito tirarono il pesante carro fuori dal fango. Il contadino, alla vista del miracolo, chiese perdono a Dio delle sue bestemmie e si convertì.

L’evento è ricordato, in occasione della festa del Santo, dai rivesi, che vanno in processione dalla chiesa parrocchiale nel centro del paese alla piccola chiesetta campestre di Sant’Albano; il corteo è preceduto da un carretto tirato da cani su cui si trova un bambino (il massé cit) mentre altri quattro bambini lo accompagnano a piedi.

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