E. Durando

Cartario dei monasteri
di Grazzano, Vezzolano, Crea e Pontestura

Pinerolo 1908

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REGESTO delle carte relative ai monasteri di Vezzolano e di Crea ed alla chiesa di Santa Agata di Pontestura posteriori all’anno 1300 esistenti negli Archivi torinesi di Stato (AST) e Camerale (ACT).

1. 1308, indiz. VI, lunedì 23 settembre. In fondo di Sant’Eustorgio. Aimone di Moncucco, priore della chiesa di Santa Maria di Crea, col consenso di prete Giacomo Baracco canonico di Vezzolano, di Matteo di Belverio e di frate Costanzo di Cardalona, accensa a Giacomo Salato, di Pontestura, boschi e gerbidi sul territorio di questo luogo. Corrado Calegari, n. (ACT).

2. 1308, indiz. VI, domenica 22 dicembre. In Pontestura. Frate Ugo, priore della chiesa di Santa Agata di Pontestura, dà in enfiteusi a Giovanni di Montagnino ed a Sibilia, madre di lui, una terra in Pontestura pel fitto annuo di 2 soldi da pagarsi a santo Stefano. Corrado Callegari, n. (ACT).

3. 1309, indiz. VII, giovedì 11 dicembre. Nella casa di Crea. Frate Aimone di Moncucco, priore della chiesa di Crea, accensa a Gaspare Formento ed a Roggero di Rosingo, di Pontestura, un bosco ivi: pena del contratto, 10 lire astesi, metà al marchese e metà al priore. Guglielmo di Salato, n. (ACT).

4. 1310, indiz. VIII, martedì 23 giugno. In Pontestura. Frate Aimone di Moncucco, priore di Crea, accensa a Bosio di Monteregio, di Pontestura, la terza parte di un bosco ivi. Guglielmo di Salato, not. (ACT).

5. 1310, indiz. VIII, venerdì 30 luglio. Nel chiostro di Crea. Aimone, priore di Crea, col consenso di Giacomo Baracco, canonico, accensa a Giovanni di Audisia, di Pontestura, terre ivi. Coerente la chiesa di Santa Maria della pieve di Camino. Robaldo di Ponzano, n. (ACT).

6. Stessa data. Gli stessi, per la chiesa di Crea, accensano a Bonino di Otacio, di Pontestura, terra ivi nel luogo detto in Roveto, coerente al marchese di Monferrato. Robaldo di Ponzano, n. (ACT).

7. 1311, indiz. IX, sabato 18 dicembre, [In Vercelli]. Eusebio di Tronzano, vicario di Uberto vescovo di Vercelli, sentenzia a favore del prevosto e del Capitolo di Vezzolano contro Francesco Bordone di Casale Sant’Evasio che voleva il possesso della chiesa di Santa Maria di Vivarona soggetta a Vezzolano. Pietro di Castagnole, n. (ACT).

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8. 1312, indiz. X, 16 aprile. In Forneglio. Molte persone prestano fedeltà ad Aimone, priore di Crea, per la sua chiesa e per quella di Vezzolano. Il signor Corrado di Cunico, castellano; il signor Tebaldo di Lacava di Serralunga, gastaldo del marchese in Cardalona, ed Enrico di Monte Romero, tt.; Robaldo di Ponzano, n. (AST).

9. 1313, indiz. XI, 10 marzo. Aimone, priore di Crea, accensa a Giovanni Boverio, di Solonghello, terra in Pontestura. Corrado Pelletto, di Camino, n. (ACT).

10. 1316, indiz. XIV, mercoledì 25 agosto. Nel castello di Verrua. Aimone, priore di Crea, e Guglielmo, priore della chiesa di Sant’Eustorgio di Serralunga, compromettono la questione della decima di questa chiesa in Eusebio di Tronzano, vicario del vescovo di Vercelli, che il giorno seguente sentenzia che due parti della decima spettino a Crea ed il terzo a Sant’Eustorgio. Filippo di Aramengo e Francesco di Cavagnolo, tt.; Antonio Rapida e Giacomo di Miranda, nn. (AST).

11. 1317, indiz. XV, domenica 20 luglio. In Serralunga. Aimone, priore di Crea, accensa a Oddone di Lacava terra in Cordalona. Oglerio di Piazzano, n. (AST).

12. 1317, indiz. XIV, 3 settembre. Nel castello di Biella. Uberto, vescovo di Vercelli, manda al priorato di Crea di prendere possesso della chiesa di Sant’Eustorgio di Serralunga ad esso unita (AST).

13. 1317, indiz. XV, 8 settembre. Nella chiesa di Sant’Eustorgio. Pietro, pievano di Mede, e prete Uberto, rettore della chiesa di Guilengo, per ordine del vescovo di Vercelli immettono Aimone, priore di Crea, anche per la chiesa di Vezzolano, in possesso della chiesa di San Eustorgio e dipendenze. Antonio di Lamola, n. (AST).

14. 1317, indiz. XV, sabato 17 settembre. Nella chiesa di Crea. Guglielmo, rettore della chiesa di Sant’Eustorgio di Serralunga, in presenza di Aimone, priore di Crea, e di frate Enrico di Montiglio, canonico di Vezzolano, approva l’unione della sua chiesa a quella di Crea, e ciò conferma nelle mani di Nicolò, prevosto di Vezzolano, dell’ordine di Sant’Agostino. Antonio di Lamola, n. (AST).

15. 1317, indiz. XV, domenica 18 settembre. Prete Guglielmo, rettore di Sant’Eustorgio, accensa terra a Gregorio di Galdino, di Serralunga. Oglerio di Ponzano, n. (AST).

16. 1319, indiz. II, giovedì 24 maggio. In Morano. Frate Enrico di Pavia, priore di Santa Agata di Pontestura, accensa ad Ottino Cabiaglio, di Morano, terra in Balzola e Cuniolo. Pietro dei Fiorii, n. (ACT).

17. 1319, indiz. II, 2 luglio. Nel castello di Verrua. Aimone, priore di Crea, avanti ad Eusebio di Tronzano, vicario del vescovo di Vercelli, accetta la distribuzione delle imposizioni alla chiesa di Santa Maria di Vivarona posta nella pieve di Camino. Guglielmo della Muracia, n. (ACT)

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18. 1319, indiz. III, 14 agosto. Nel castello di Verrua. Eusebio di Tronzano, vicario di Uberto vescovo di Vercelli, dispensa Aimone, priore di Crea, dall’obbligo di risiedere nella chiesa di Vivarona devastata dalle guerre (ACT).

19. 1322, indiz. V, martedì 29 dicembre. In Forneglio. Guglielmo Calegari, di Forneglio, vende terra in Cardalona ad Ascherio, notaio, pure di Forneglio. Oglerio di Piazzano, n. (AST).

20. 1324, indiz. VII, domenica 24 giugno. In Crea. Aimone di Moncucco, priore di Crea, accensa a Pietro Rolando ed a Corrado del Borgo terra in Pontestura. Guglielmo di Piazzano, n. (ACT).

21. 1324, indiz. VI, 30 dicembre. Nei chiostri di Crea. Aimone, priore di Crea, accensa a Giovanni Galliana terra in Serralunga. Ascherio di Forneglio, n. (AST).

22. 1325, indiz. VIII, venerdì 26 aprile. Matteo di Piva, vicario di Aimone priore di Crea, condanna Rolando Bove, di Forneglio, reo di omicidio, e manda a publicarne i beni. Robaldo di Ponzano, n. (AST).

23. 1325, indiz. VII, 19 maggio. In Crea. Aimone, priore di Crea, permuta con Guglielmo Lavagno terre in Serralunga. Ascherio di Forneglio, n. (AST).

24. 1325, indiz. VIII, 24 giugno. In Crea. Aimone, priore di Crea, accensa a Giacomina, moglie di Guglielmo Bosco, terra in Roveto coerente al marchese ed una casa nel castello di Pontestura. Robaldo di Ponzano, n. (AST).

25. 1326, indiz. IX, venerdì 15 marzo. In Crea. Aimone, priore di Crea, accensa a Giovanni Galliana terra in Serralunga. Oddone Fiorenzano, n. (AST).

26. 1326, indiz. IX, 31 ottobre. In Crea. Aimone, priore di Crea, accensa a Francesco Baratta, di Serralunga, i beni di Bonavicina, figlio di Guglielmo del Bosco. Robaldo di Ponzano, n. (AST).

27. 1326, indiz. IX, sabato 27 dicembre. In Crea. Aimone, priore di Crea, accensa ad Enrico Torta di Forneglio i beni ereditari del fratello, della sorella e della moglie. Oberto di Pissino, n. (AST).

28. 1327, indiz. X, 14 marzo. Antonio ed Agnesina del fu Oglerio di Macola, cedono in pagamento a Giordano di Cocconato ed a Giacomo della Noce terra in Cardalona, ed Aimone, priore di Crea, in luogo del signor Raimondino Danesio castellano di Crea, approva la cessione. Fiorio di Forneglio, n. (AST),

29. 1329, indiz. XII, 15 giugno. In Santhià. Lombardo, vescovo di Vercelli, investe Aimone, priore di Crea, del feudo che tiene dalla chiesa di Vercelli, e specialmente della chiesa di Sant’Eustorgio di Serralunga. Ubertino di Cerruto, n. (AST).

30. 1329, indiz. XII, 24 dicembre. Oddone della Cava, di Serralunga, avanti ad Aimone, priore di Crea, confessa il suo debito di tre anni di fitto. Oberto di Pissino, n. (AST).

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31. 1330, indiz. XIII, venerdì 28 gennaio. In Moncalvo. I signori Germano della Sala e Giorgio Ferraroto, giudici del marchese, arbitri, sentenziano, col consiglio di Rainero Zolito, di Perugia, sul possesso di terre tolte alla chiesa di Crea e al suo priore Aimone. Marco di San Sebastiano, n. (AST).

32. 1330, indiz. XIII, 27 aprile. Nel castello d’Albugnano, nella casa di Vezzolano. Nicolò, provosto di Vezzolano, col consenso di frate Roberto di Sciolze, Aimone priore di Crea, Tomaso di Passerano, Oberto di Vergnano e Giovanni di Castelnuovo, investe Oberto di Pertica, di Albugnano, dei beni dotali della moglie Voglina. Antonio Mola, n. (AST).

33. 1331, indiz. XIV, 25 giugno. In Crea. Aimone, priore di Crea, accensa a Pietro Baratta ed alla moglie di costui una casa nel castello e terra in Pontestura. Robaldo di Ponzano, n. (AST).

34. 1332, indiz. XV, 26 agosto. In Crea. Aimone, priore di Crea, acquista da Ottino di Enria, col consenso del signor Pietro Damiano di Serralunga, terre ivi. Antonio Darno di Casale, n. (AST).

35. 1332, indiz. XV, 15 settembre. In Crea. Aimone, priore di Crea, accensa a Nicolello di Bertolio terre in Serralunga. Antonio Darno, n. (AST).

36. 1332, indiz. XV, 25 ottobre. In Crea. Aimone di Moncucco, priore di Crea, col consenso di prete Ugo della chiesa di Santo Eustorgio di Serralunga, accensa a Vercellino e Guglielmo, figli di Musso di Benina, terra in Pontestura coerente al marchese di Monferrato. Pietro Mezano, di Solonghello, n. (ACT).

37. 1332, indiz. XV. 24 novembre. Nel chiostro di Crea, Aimone, priore di Crea, investe Damiano di Serralunga di terre ivi. Antonio Darno, n. (AST).

38. 1334, indiz. II, lunedì 17 gennaio. In Crea, Aimone di Moncucco priore di Crea, permuta con Baracco di Bordonesco un prato in Serralunga contro terra ivi. Aimonetto di Moncucco, n. (AST).

39. 1334, indiz. II, 30 gennaio. In Moncalvo nel refettorio dei frati minori. Teodoro, marchese di Monferrato, conferma ad Aimone di Moncucco, priore di Crea, i privilegi concessi dai suoi antecessori a detto monastero, coi possessi e giurisdizione sugli uomini di Forneglio e di Serralunga ed altrove, colla sola riserva di chiamare detti uomini nel suo esercito. Cazolino di Lodi, n. e cancelliere di esso marchese (AST).

40. 1334, indiz. II, 13 febbraio. In Crea. Gli uomini soggetti a Crea giurano fedeltà ad Aimone, priore, a nome di Nicolò, prevosto di Vezzolano, e dei suoi canonici. Ugo, rettore di Sant’Eustorgio di Serralunga, e frate Aimonetto di Moncucco, canonico di Vezzolano, tt.; Antonio Darno, n. (AST).

41. 1334, indiz. II, 18 marzo. Nel castello di Biella. Lombardo, vescovo di Vercelli, conferma ad Aimone, priore di Crea, l’unione /103/ della chiesa di Sant’Eustorgio di Serralunga alla sua, con facoltà di tenervi um capellano da nominarsi fra i membri di detto priorato. Alberto di Cerreto, di Mongrando, n. (AST).

42. 1334, indiz. II, mercoledì 6 aprile. Eusebio di Tronzano, delegato del vescovo Lombardo, cassa la nomina di Enricuccio di Olzano, eletto dopo la nomina di Ugo a rettore di Sant’Eustorgio di Serralunga. Nicolino di Arnaldo, n. (AST).

43. 1334, indiz. II, 2 agosto. Nel castello di Crea, Enricuccio rinunzia la chiesa di Sant’Eustorgio ad Aimone, priore di Crea, e ad Ugo, rettore di quella Chiesa. Aimonetto di Moncucco, n. (AST).

44. 1334, indiz. II, 27 dicembre. In Crea. Aimone di Moncucco, priore di Crea, accensa terra a Rolando Bove, di Forneglio. Aimonetto di Moncucco, n. (AST).

45. 1335, indiz. III, 27 maggio. In Crea. Il signor Giovanni, priore di Crea, accensa a Giacomo detto Carlevario, di Fabiano, terra in Pontestura. Matteo di Riva, devoto del monastero di Vezzolano, t.; Aimonetto di Moncucco, n. (AST).

46. 1336, indiz. IV, 12 febbraio. In Pontestura. Franco di Franco vende ad Antonio e Filippo fratelli Bestoso un sedime nella villa di Pontestura. Raineri di Bestoso, n. (AST).

47. 1338, indiz. VI, 22 marzo. Alla porta di Serralunga. Il signor Giovanni di Moncucco, priore di Crea, per la conservazione dei diritti della sua chiesa, di cui fu investito dal marchese di Monferrato (che tali diritti confermò anche con una lettera datata da Trino 18 marzo 1338), prende pegni di diversi debitori del fodro e dell’albergaria. Giacomo di Moncucco, n. (AST).

48. 1338, indiz. VI, 14 aprile. Nel chiostro di Crea. Giovanni di Moncucco, priore di Crea, col consenso di frate Aimonetto di Moncucco, canonico di Vezzolano, accensa ad Antonio Quaglia, di Serralunga, terra in Cardalona. Giovanni Fioranzano, n., dai protocolli di fu Giacomo di Moncucco, n. (AST).

49. 1338, indiz. VI, 18 ottobre. Nel palazzo di Chivasso. Presenti i signori Guido di Cocconato, Franceschino di Gabiano, Giovannino di Cereseto e Lancia di Corticelle. Giovanni di Moncucco, priore di Crea, si oppone all’ordine di Giovanni, marchese di Monferrato, con cui comanda agli uomini della chiesa di Crea, di porre i denari del fodro e dell’albergaria nelle mani del chiavaro del Comune di Cardalona. Giacomo di Alino, di Chivasso, n. (AST).

50. 1339, indiz. VII, 15 giugno. Nel chiostro di Crea. Nicolò di Vergnano, prevosto di Vezzolano, col consenso di Giovanni di Moncucco, priore di Crea, accensa a Corrado Rege una vigna con bosco in Cardalona coll’obbligo di costrurvi una casa. Giacomo di Moncucco, n. (AST).

51. 1341, indiz. IX, 4 dicembre. In Crea. Il signor Aimone di Moncucco, priore di Crea, accensa a Gregorio di Gaudino terra in Cardalona. Giacomo di Moncucco, n. (AST).

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52. 1342, indiz. X, 24 agosto. Nel castello di Biella. Lombardo, vescovo di Vercelli, investe Aimone di Moncucco, priore di Crea, del feudo che tiene dalla Chiesa di Vercelli. Ambrosino dei Giudei, di Biella, ed Uberto Cerruti, di Mongrando, n. (AST).

53. 1344, indiz. XII, 8 marzo. Nel chiostro di Crea. Col consenso di Aimone di Moncucco, priore di Crea, e salvo il diritto della chiesa di Crea, Antonio Re, di Forneglio, ed i suoi nipoti vendono beni ad altro Antonio Re. Giacomo di Moncucco, n. (AST).

54. 1344, indiz. XII, 5 aprile. In Crea. Presenti il signor Giordano di Moncucco e frate Giovanni di Berzano, converso di Crea. Aimone di Moncucco, priore di Crea, accensa a Francesco di Auricola edilizi nella villa murata di Serralunga. Giacomo di Moncucco, n. (AST).

55. 1344, indiz. XII, 20 settembre. Nel chiostro di Crea. Aimone di Moncucco, priore di Crea, accensa a Musso di Alino terra di Fiorina, sua moglie. Giacomo di Moncucco, n. (AST).

56. 1345, indiz. XIII, 9 giugno. Nel castello vescovile di Biella. Papiniano dei Fieschi, di Genova, prevosto di Sant’Agata di Santhià e vicario di Manuele vescovo di Vercelli, investe Aimone, priore di Crea, del feudo che tiene dalla Chiesa di Vercelli. Oberto di Cerreto, di Mongrando, n. (AST).

57. 1345, indiz. XIII, 12 dicembre. In Pontestura, nel castello vicinesco degli uomini di Pontestura, nella casa del fu signor Giacomo di Rosingo. Donna Agnese, vedova del signor Giacomo di Rosingo, nel suo testamento lascia prima al marchese di Monferrato, suo signore, la terza parte di tutti i suoi beni mobili ed immobili, poi altre due parti alla chiesa di Sant’Agata di Pontestura, ossia ad Enrico suo priore. Antonio Callegari, di Pontestura, n. (AST).

58. 1346, indiz. XIV, 7 marzo. Enrico, priore di Sant’Agata di Pontestura prende possesso di una casa nel castello vecchio di Pontestura, già di Agnese di Rosingo. Enrico di Tebado, n. (AST).

59. 1346, indiz. XIV, 7 marzo. Lo stesso Enrico prende possesso di un sedime nella villa vecchia di Pontestura e di altre terre. Enrico di Tebado, n. (AST).

60. 1348, indiz. I, 29 luglio. Nel chiostro di Sant’Agata di Pentestura. Antonio di Canevanuova, di Pavia, e frate Nicolino, per la chiesa di Santa Agata ricevono terra in pagamento della dote di Agnese di Rosingo dai fratelli Bestoso. Giovanni di Amato, n. (AST).

61. 1348, indiz. I, 17 novembre. Nel chiostro di Crea. Aimone di Moncucco, priore di Crea, riceve consegna dei beni dipendenti dalla sua chiesa da Facio di Penna, di Serralunga. Giacomo di Moncucco, n. (AST).

62. 1349, indiz. II, 28 maggio. In Pontestura. Baldassare Formento lascia per testamento due terre a frate Antonio di Canevanuova, priore di Sant’Agata, per far restituzione di usura. Pietro Callegari, n. (AST).

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63. 1349, indiz. II, 11 ottobre. Nel castello di Albugnano. Nicolò di Vergnano, prevosto di Vezzolano, col consenso di frate Giovanni di Castelnuovo, canonico di Vezzolano, accensa ad Oberto Faletto terra in Albugnano. Guglielmo Bottino, di Montiglio, n. (AST).

64. 1350, indiz. III, 13 gennaio. Nel castello di Biella. Giovanni, vescovo eletto di Vercelli, investe Aimone, priore di Crea, del feudo che tiene dalla sua Chiesa. Uberto di Cerreto, di Mongrando, n. (AST).

65. 1350, indiz. III, 28 marzo. Nel chiostro di Crea. Aimone di Moncucco, priore di Crea, investe Guido di Codevilla dell’eredità della moglie, salvi i diritti della chiesa di Crea. Giacomo di Moncucco, n. (AST).

66. 1351, indiz. IV, 22 maggio. In Pontestura. Antonio di Canevanuova, priore di Sant’Agata dell’ordine di Mortara, compra da Giacomino di Cartirana sedime nella villa vecchia di Pontestura, dove era la chiesa predetta, salvo ogni diritto del marchese. Pietro Callegari, n. (AST).

67. 1352, indiz. VI, 12 aprile. Nei chiostri di Crea. Aimone, priore di Crea, investe Guglielmo Bo dei beni di Rolando Bo, col solito fitto. Ascherio di Forneglio, n. (AST).

68. 1353, indiz. VI, 15 maggio. Nel ricetto del castello di Pontestura. Pietro Scarampo, castellano di Pontestura per i signori Francesco e Giorgio Scarampi, per ordine di Giovanni marchese di Monferrato dato da Trino il 19 aprile 1353, mette Antonio di Pavia, priore di Sant’Agata, in possesso dei beni donati alla sua chiesa da Pietro Formento. Obertino di Castagneto, n. (AST).

69. 1354, indiz. VII, 2 marzo. Alla porta di Serralunga. Aimone, priore di Crea, riceve acconzamento per vendita di prato dei fratelli Damiano e Musso di Alino. Ascherio di Forneglio, n. (AST).

70. 1355, indiz. VIII, 31 marzo. In Serralunga. Presente frate Pietro di Albugnano, canonico di Vezzolano. Aimone di Moncucco, priore di Crea, accensa ad Antonio Alamanno i beni dello suocero Facio Rota in Cardalona. Giovanni Fiorenzano, n. (AST).

71. [1355], 16 settembre. In Villeneuve d’Avignone. Innocenzo [VI], nell’anno III del suo Pontificato, al decesso di Giovanni, prevosto di Vezzolano, nomina in suo luogo Aimone, allora priore di Crea (AST).

72. 1356, indiz. IX, 29 marzo. Nei chiostri di Crea. Antonio, priore di Crea, accensa ad Anselmo Callegari un prato in Forneglio. Ascherio di Forneglio, n. (AST).

73. 1356, indiz. IX, 21 agosto. Sulla loggia di Crea. Presente frate Pietro di Albugnano, canonico di Vezzolano. Il signor Antonio di Sciolze, priore di Crea, accensa a maestro Antonio Ferrario una casa murata e coperta di tegole nella villa di Serralunga. Giovanni Fiorenzano di Serralunga, n. (AST)

74. 1356, indiz. IX, 10 novembre. Nella casa di Crea. Antonio, priore di Crea, accensa ad Antonio di Gaudino una casa in Serralunga, Ascherio di Forneglio, n. (AST)

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75. 1359, indiz. XII, 2 marzo. In Crea, nella camera del priore. Antonio di Sciolze, priore di Crea, accensa a Guglielmo Lavagne terre in Serralunga. Giovanni Fiorenzano, n. (AST).

76. 1359, indiz. XII, 24 marzo. In Crea, nella camera del priore. Col consenso del priore di Crea, Giacomo di Crossa vende ad Antonio Re un bosco. Giovanni Fiorenzano, n. (AST).

77. 1359, indiz. XII, 29 dicembre. Nel chiostro di Crea. Antonio di Sciolze, priore di Crea, accensa ad Antonio Testatore di Serralunga terre ivi. Giovanni Fiorenzano, n. (AST).

78. 1360, indiz. XIII, 14 gennaio. Nel chiostro di Crea. Antonio di Sciolze, priore di Crea, accensa a Bonino Quaglia terre al Vado di Solonghello. Giovanni Fiorenzano, n. (AST).

79. 1360, indiz. XIII, 16 novembre. Nel chiostro di Crea. Antonio di Sciolze, priore di Crea, approva che Tebaldo di Bordonesco ceda a Bonino Quaglia una casa in Serralunga. Giovanni Fiorenzano n. (AST).

80. 1361, indiz. XIV, 12 settembre. Nel chiostro di Crea. Antonio di Sciolze, priore di Crea, accensa a Gerbaldo Baratta una casa nel ricetto della villa di Serralunga. Giovanni Fiorenzano, n. (AST).

81. 1362, indiz. XV, 19 maggio. Sulla loggia di Crea. Presente prete Giacomo di Crossa, lettore di Sant’Eustorgio. Antonio di Sciolze, priore di Crea, col consenso di frate Guglielmo di Castelnuovo, canonico di Vezzolano, accensa a Giacobina, vedova di Antonio Ferrario, una casa in Serralunga. Pietro Farello, n. (AST).

82. 1362, indiz. XV, 17 giugno. Nel ricetto del castello di Pontestura.. Il signor Giorgio Scarampi di Camino, castellano di Pontestura, pel marchese dà a fitto a frate Vincenzo di Gambarana, priore di Sant’Agata, terra in Pontestura. Francesco di Salato, n. (ACT).

83. 1365, indiz. III, 1 ottobre. Nel castello di Crea. Il signor Simone di Gabiano, castellano di Crea e Cadalona, accensa a Pacino di Ascherio terra in Forneglio ed in Cordalona. Guglielmo di Montemezzano, n. (AST).

84. 1365, indiz. III, 20 novembre. In Pontestura. Raineri Vasco dona a prete Vincenzo, priore di Sant’Agata, una casa nel castello vecchio di Pontestura, salve le ragioni del marchese di Monferrato, Maestro [Guglielmo] Groleto, n. (AST).

85. 1386, indiz. IV, 5 febbraio. In Pontestura, nel chiostro di Santa Agata. Pietro di Moruto consegna a frate Vincenzo, priore di detta chiesa, terre dipendenti da questa, fra cui una coerente all’altra chiesa di San Pietro di Pontestura. Maestro Guglielmo Groleto, n. (ACT)

86. 1367, indiz. V, 9 marzo. Nel castello di Pontestura. Frate Vincenzo di Gambarana, priore di Sant’Agata, accensa a Giovanni Ghigno un sedime con casa nella villa nuova di Pontestura avanti la porta del castello vicinale. Francesco di Salato, n. (ACT).

87. 1367, indiz. V, mercoledì 24 novembre. In Castel Barone, diocesi di Pavia, nella chiesa di San Martino. In presenza di Guido, prevosto /107/ di Santa Croce di Mortara dell’ordine di Sant’Agostino. Giovanni Caimarca, per sè e per la moglie Agnesina, dona a frate Vincenzo dell’ordine di Santa Croce, priore di Sant’Agata di Pontestura, possessi ivi, fra cui una casa nel castello vicinale di Pontestura. Giovanni Cane, n. (ACT).

88. 1370, indiz. VIII, 5 settembre. In Pontestura. Frate Guizardo dei Mussi, di Vercelli, priore di Sant’Agata (col consenso del prevosto di Santa Croce di Mortara, frà Giacomo dei conti di Gambarana), conviene con Giacomo Caimarca ed Agnesina, sua moglie, di Pontestura, riguardo all’usufrutto riservatosi dei loro beni. Giacomo del Borgo, n. (ACT).

89. 1376, indiz. XIV, 20 febbraio. In Crea, nella sala del priore. Frate Giovanni Tacazio, d’Oltremonti, priore di Crea, accensa a Giacomo Beriolo, di Fabiano, terra in Pontestura, coerente ad Agnesina, maestra ed al marchese. Giovanni Fiorenzano, n. (AST).

90. 1376, indiz. XIV, 1 aprile. Nel chiostro di Crea. Frate Giovanni Tazasio, di Valence in Provenza, priore di Crea, accensa a Facio di Pizzano, di Serralunga, i beni di Fiorina di Crossa in Cardalona. Giovanni Fiorenzano, n. (ACT).

91. 1377, indiz. XV, 20 febbraio. In Crea, nella sala del priore. Frate Giovanni Tazasio, d’Oltremonti, priore di Crea, accensa terra in Pontestura a Giacomo Beriolo. Giovanni Fiorenzano, n. (ACT).

92. 1386, indiz. IX, 27 gennaio. Nella sala di Crea. Il signor Belengerio Carolo, di Bersezio, priore di Crea, approva la vendita di una casa nella villa di Serralunga fatta da Guglielmo Galliana e da Allasia Re, sua sorella, a Guglielmo di Enria ed a Francesco Roscallo. Germano Gioia, n. (AST).

93. 1388, indiz. XI, 14 febbraio. In Serralunga, nella casa della canapa. Giovanni Gioia e suo figlio Germano rinunziano a frate Belengerio Carolo, priore di Crea, i frutti di una terra in Serralunga. Pietro Farello, n. (AST).

94. 1388, indiz. XI, 14 febbraio. Nella Villa forte di Serralunga. Frate Belengerio Carolo, priore di Crea, approva la vendita di un sedime in Serralunga fatta da Pietro di Lu ad Oberto Gandino. Pietro Farello, n. (AST).

95. 1391, indiz. XIV, 5 aprile. In Serralunga. Frate Belengerio Carorio, (sic) d’Oltremonti, di Bersezio, priore di Crea, accensa terra in Serralunga ad Agnese Testatore. Pietro Farello, n. (AST).

96. 1392, indiz. XV, 3 marzo. Nel monastero di Crea. Presenti Stefano di Cereseto ed Antonio detto Valerio dei signori del castello di Crea. Tra frate Bertolino Garbella, priore di Crea, e Germano e Francesco fratelli Gioia, di Serralunga, vertiva questione sull’atto 1379, indiz. II, 5 dicembre, fatto da frate Giovanni dei Morizi, di Casale, allora priore di Crea, col consenso di frate Rainero di Asti, di Vercelli, prevosto di Vezzolano: a dirimerla, detti /108/ fratelli si obbligano a pagar un fitto a Crea. Pietro Lavagno, n.(AST).

97. 1392, indiz. XV, 18 aprile. Nel chiostro di Crea. Frate Bertolino Garbella, di Terruggia, monaco di Santa Maria di Lucedio e priore di Crea, accensa a Giovanna di Guglielmo Teloso terra in Serralunga. Pietro Farello, n. (AST).

98. 1397, indiz. V, 20 agosto. Nel castello vecchio di Pontestura. Matteo Ponzone, di Caresana, dona a frate Gilardo di Morano, priore di Sant’Agata, terra in Cuniolio ed in Torcello, nel luogo detto Guado di Torcello. Giacomo di Piazza, n. (AST).

99. 1402, indiz. X, 27 febbraio. In Crea. Presente frate Antonio di Moncucco, canonico di Vezzolano. Frate Nicolò di Ligonia, dell’ordine di San Benedetto, rettore di Crea, approva la vendita di una casa in Serralunga fatta da Pietro Farello ad Oberto Lavagno, di Brusaschetto. Facio Pizzano, n. (AST).

100. 1406, indiz. XIV, 2 aprile. Nel chiostro di Crea. Presente frate Antonio di Moncucco. Tomaso dei conti di Tenda, prevosto di Vezzolano e signore della chiesa di Crea, accensa a Giacomo Concisoncia un sedime nella villa forte di Serralunga. Martino di Ballagli, n. (AST).

101. 1406, indiz. IX, 24 gennaio. In Serralunga. Presente il signor Luchino di Cereseto dei nobili di Gabiano. Il signor Giacomo di Gabiano dona un gerbido in Serralunga a frate Sebastiano di Petti[nati] di Vercelli, priore di San Giovanni Battista di Bergato, per metà, e per l’altra metà alla chiesa di Crea. Biagio di Millo, di Trino, n. (AST).

102. 1421, indiz. XIV, 24 novembre. Nella piazza di Serralunga. Giorgio dei Petti[nati], di Vercelli, priore di Crea, approva la vendita di una vigna in Serralunga fatta da Giacomo, Corrado e Giovanni fratelli di Lomello a Pietro di Alpiano, milanese. Pietro Lavagno, n. (AST).

103. 1348, indiz. VI, 29 luglio. In Forneglio. Il priore di Crea compromette una questione con Guglielmo Largario a cagione di pilastro presso il muro della casa del priore stesso nel signor Giacomo di Gabiano. Antonio dei Farelli, n. (AST).

104. 1429, indiz. VII, 27 novembre. In Crea, presente frate Martino, canonico di Crea. Giorgio dei Petti[nati] di Vercelli, priore di Crea, approva la vendita di una casa in Serralunga fatta da Ottino della Brusasca, Agnesina di Sibilia e Giovanni Mastracio a Pietro di Alpiano. Facio Lavagno, n. (AST).

105. 1439, 24 marzo. Enrietto Natta, vicario generale del marchese di Monferrato, sentenzia in causa fra Tomaso dei conti di Tenda, prevosto di Vezzolano, e Conroto della Crossa, di Albugnano, per fitto dovuto a Vezzolano (AST).

106. 1459, indiz. VII, 7 febbraio. Nel monastero di Crea. Frate Giorgio dei Petti[nati] di Vercelli, priore di Crea, approva la vendita di terra in Serralunga fatta da Antonio Farello a Giovanni Spinacio. Bartolomeo Botonario, di Novara, n. (AST).

/109/

197. 1462, indiz. X, 5 giugno. Nel monastero di Crea, nella sala nuova verso Serralunga. Frate Giorgio, figlio di Giacomo dei Petti[nati], priore di Crea, accensa a Bagnacavallo di Serralunga una casa ivi. Pietro di Cerreto, n. (AST).

108. 1465, indiz. XIII, 23 agosto. In Vercelli. Giorgio dei Petti[nati], priore di Crea e rettore di Sant’Eustorgio di Serralunga, nomina suoi procuratori Bertola dei Crispi, Fustagnaro, figlio del fu mastro Prolino, e Pietro dei Gazini del fu signor Tomasino. Teodoro di Palestro n. (AST).

109. 1465, indiz. XIII, 7 dicembre. Da Casale. Guglielmo, marchese di Monferrato, per la devozione dei suoi antecessori verso la chiesa di Vezzolano e per la sua amicizia verso la casa dei signori di Tenda conti di Ventimiglia, ed ora verso Marco dei detti conti, vescovo di Retz e perpetuo commendatario della prevostura di Vezzolano, prende questa sotto la sua protezione (AST).

110. 1467, indiz. XIV, 5 novembre. In Albugnano. Marco Lascaris dei conti di Ventimiglia, dottor di decreti, vescovo di Retz in Provenza e commendator perpetuo di Vezzolano, col consenso di frate Giorgio dei Petti[nati], priore di Crea, e di frate Gabriele di Montiglio, canonico del monastero di Crea, accensa un bosco a maestro Antonio Borello, di Albugnano. Lorenzo Moglia, n. (AST).

111. 1467, indiz. XV, 7 novembre. In Albugnano. Marco Lascaris, commendatario di Vezzolano, accensa terra ad Antonio Borello. Lorenzo Moglia, n. (AST).

112. 1469, indiz. II, 23 giugno. Nel monastero di Crea. Presenti il signor Ambrogio di Serralunga, podestà di Trino, ed Antonio di Scandeluzza, castellano di Solonghello. Frate Tobia dei Pellati, cappellano marchionale e priore di Crea, investe Bagnacavallo, famigliare del marchese di Monferrato, di una casa in Serralunga. Bartolomeo Botonario, n. (AST).

113. 1470, indiz. III, 9 giugno. Da Casale Sant’Evasio. Guglielmo, marchese di Monferrato, avendo presentato a Marco Lascaris, commendatario di Vezzolano, il suo cappellano frate Tobia del Pellati, di Castellazzo, dell’ordine dei servi di Maria, per la nomina a priore di Crea, e desiderando ora che detto Tobia faccia ingresso nell’ordine dei canonici regolari di Sant’Agostino, lo inviò di nuovo al prevosto di Vezzolano per l’ammissione nel detto ordine; ed ora lo stesso Tobia, ammesso nell’ordine, è presentato al signor Marco perchè gli commetta la cura della chiesa di Crea (AST).

114. 1471, indiz. III, 25 luglio. Frate Tobia dei Pellati, con bolla pontificia provvisto del priorato di Santa Maria di Crea, richiede padre Giovanni Colli, cappellano apostolico e prevosto della chiesa di San Giovanni di Milano, che lo pone in possesso del detto priorato; presenti Guglielmo, marchese di Monferrato, patrono della chiesa di Crea, Baldassarre Cossa e Facino dei Capelli, scudieri del /110/ marchese, ed il signor Ambrosino di Serralunga, podestà di Trino. Antonio Guiscardo, n. (AST, Protocolli Monferrato, IV).

115. 1473, 19 novembre. Da Roma. Sisto IV, papa, nomina l’abate di San Benedetto di Muleggio presso Vercelli e quello di San Solutore maggiore fuori mura di Torino a conservatori dei beni dell’abazia di Vezzolano (AST).

116. 1477, indiz. X, 29 agosto. Del chiostro di Vezzolano. Frate Bertino di Pisio, di Moncalieri, priore di San Paolo di Santena e procuratore di padre Marco Lascaris di Tenda, accensa ad Ambrosino dei Pettenati, di Grescentino, un prato in regione Isola di Montiglio. Battista Magnani, di Passerano, n. (AST).

117. 1483, indiz. I, 11 aprile. Nel castello di Casale. La Comunità di Albugnano presta fedeltà a Bonifacio, marchese di Monferrato, che le conferma privilegi, statuti e consuetudini. Domenico Gatti ed Antonio Guiscardo, nn. (AST).

118. 1485, indiz. III, 15 aprile. In Vezzolano. Don Marco Lascaris transige col Comune di Albugnano sui diritti, imposte e terze vendite pretese dell’abazia. Presenti i canonici Bartolomeo Pisio (procuratore di Corrado Lorini, priore di San Pietro di Capriasco, e Corrino Fea dei signori di Piossasco, priore di San Lorenzo di Rivochiuso e di San Martino di Settimo), il priore di San Marcellino di Bibiana, il priore di San Giovanni di Perno di Luserna, Bertino Galli (di Crescentino) priore di San Pietro di Navigliano di San Sebastiano, Giovannone Pisio (di Moncalieri) priore di Santa Maria di Ponticelli (presso Chieri), frate Gabriele di Cocastello (dei signori di Montiglio) priore di Santa Maria di Viverona di Pontestura e di San Giacomo di Banengo (di Montiglio), e prete Milano di San Giorgio, curato della chiesa di Rondizzone (AST).

119. 1485, 6 settembre. Da Roma. Innocenzo VIII decreta di ritornare il priorato di Crea, diocesi di Casale, all’ordine dei servi Maria, revocando la disposizione del suo antecessore Sisto IV (1477, 16 ottobre) con cui l’aveva unito alla prevostura di Vezzolano ed all’ordine dei canonici regolari di Sant’Agostino (AST).

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