P. Reginaldo Giuliani

Gli Arditi

/242/

Appendice.

Il canzoniere degli arditi.

in questo canzoniere non sono trascritti che i canti usati nei reparti d’assalto dell’armata. sono riportati colle stesse variazioni che v’indusse l’uso delle nostre allegre fiamme nere.

inno della morte.
(sull’aria della cannone di oberdan.)

gli arditi noi siamo d’Italia:
le fiamme che abbiamo son nere:
sappiamo espugnar le trincere
e discacciarne il difensor.
Col pugnal si sgozzerà
ogni nemico senza pietà;
colle bombe a man, colle bombe a man.

Vogliam redimere il suolo
che il piede stranier ha oltraggiato:
gli arditi l’han tutti giurato:
sterminio e morte all’invasori
Col pugnal si sgozzerà
ogni nemico senza pietà;
colle bombe a man, colle bombe a man.

/243/ Vogliamo riprendere il Carso,
a Trieste piantar la bandiera,
a Trento non si ferma la schiera
che conquistare vuole l’imper!
Chi ardito è vittoria avrà!
Evviva il re e la libertà!
colle bombe a man, colle bombe a man.

L’ardito.

L’ardito è bello, audace e forte
ama la guerra, beve il buon vin:
colle sue fiamme, color di morte,
trema il nemico quand’esso è vicin.

Non pianger, mamma, se c’è l’avanzata;
tuo figlio è forte, in alto i cuor!
Rasciuga il pianto, o fidanzata,
che all’assalto si vince o si muor!

Avanti ardito, le fiamme nere
son come il simbolo fra le tue schiere;
valica i monti, divora il piano,
pugnal fra i denti, le bombe a mano.

Passan gli arditi....

Passan gli arditi
e van verso la frontiera.
Le bombe a man
volando van:
olà, olà
e la vittoria l’han già nel cor.
bel battaglione di fiamme nere!
È scritto là sulla tua bandiera,

/244/ bel battaglione di fiamme nere,
non c’è frontiera pel tuo destin.

A Malga Zugna,
avanti colla mitraglia!
Le bombe a man
volando van:
olà, olà,
e la vittoria da noi s’avrà.
Bel battaglione, ecc.

A Primavera,
avanti bandiera nera!
Le bombe a man
volando van:
olà, olà,
e la vittoria da noi s’avrà.
Bel battaglione, ecc.

Arditi!

Del pugnale al fiero lampo,
della bomba al gran furore,
tutti avanti, tutti al campo,
o si vince o pur si muore.

Sono giovane e son forte,
non mi trema in petto il cuore,
sorridendo vado alla morte
prima d’andare al disonore.
Giovinezza, giovinezza
primavera di bellezza,
nella vita e nell’ebrezza
il tuo canto squillerà!

Allorchè dalla trincera
suona l’ora di battaglia,
/245/ sarà prima la fiamma nera
che terribile si scaglia.

Col pugnale nella mano,
colla fede dentro al cuore,
ei s’avanza e va lontano,
pien di gloria e di valore.
Giovinezza, ecc.

Di Pontida il giuramento
feci un dì per la mia terra
esclamando “guerra, guerra„
all’austriaco invasore.

Sono ardito, ardito e fiero,
con la bomba e col puguale;
guai al lurido straniero
che mi attende e ohe m’assale.
Giovinezza, ecc.

Dell’Orsini ho qui la bomba,
col pugnale del terrore:
pur se l’obice rimbomba
non mi trema in petto il cuore.

La mia splendida bandiera
è di un unico colore:
è una fiamma tutta nera,
che divampa in ogni cuore.
Giovinezza, ecc.

Gli arditi d’Italia.

Arditi, l’italiche vette
l’eterno nemico scalò:
l’han visto le nostre vedette
far preda all’italico suol.
Bon - bon - bon - bon.

/246/ All’armi, stringiamo le schiere,
si combatta con fermo valor:
dove piantiamo le nostre bandiere
non passi giammai io stranier.
Bon - bon - bon - bon.

O bell’arditi,
arditi d’Italia!
son pieni d’amore
son pieni di fè!

Vedete: si piega e vacilla
ai colpi del nostro valore:
coraggio, ripete la squilla,
sull’Alpi si vince o si muor.
Bon - bon - bon - bon.

La candida neve s’arrossa
col sangue del torvo stranier:
qui trova il superbo la fossa
dov’egli sognava l’imper.
Bon - bon - bon - bon.

Oh bell’arditi, ecc.

Udite al di là delle cime
un suon di sinistro flagello?
è il nostro fratello che opprime
lo sgherro dell’Austria crudel.
Bon - bon - bon - bon.

Giuriamo vendetta pei morti;
i vivi andiamo a salvar:
la libera pace dei forti
sapremo all’italia ridar.
Bon - bon - bon - bon.

Oh bell’arditi, ecc.

/247/

La canzone del XXVI reparto.

Noi siamo gli arditi
che vanno alla morte,
col sogno d’un forte
col cuore al destin.

Chi pugna non teme;
chi cade non geme;
sol’una è la gloria....
vittoria, vittoria.

Noi siam le fiamme rosse,
Noi siam le fiamme nere:
noi siam le prime schiere
a vincere o morir.

Per monti e dirupi
nell’orride gole,
con balzi da lupi,
nel buio e nel sole,

per correr, si vola,
si frena il respiro:
è nostra la scuola
del “mai mi ritiro„.

Noi siam le fiamme rosse
noi siam le fiamme nere:
noi siam le prime schiere
a vincere o morir.

Bandiera nera.

Avanti arditi in una schiera
bandiera nera, bandiera nera!
Avanti arditi in una schiera,
/248/ bandiera nera trionferà.
Avanti arditi per la libertà;
bandiera nera trionferà.

Bandiera rossa.

Avanti arditi, alla riscossa,
bandiera rossa, bandiera rossa!
Bandiera rossa trionferà.
Avanti arditi per la libertà;
bandiera rossa trionferà.

Rivincita.

E noi facciamo scuola di moschetto.
A Caporetto,
a Caporetto noi vogliam tornar!
Viva gli arditi della libertà!

E noi facciamo scuola di pugnale.
A Cividale,
a Cividale noi vogliam tornarl
Viva gli arditi della libertà!

A Cava Zuccherina.1)

Quante notti ho sorvegliato
sovra Cava Zuccherina:
li austriaci alla rovina
noi arditi dobbiam manda.

Siamo delle fiamme nere,
cosa ci vonno far;
/249/ siamo soldati senza paura,
il pugnale alla cintura,
meniamo di notte oscura
e nel suo petto noi si farà entrar.

La mattina appena giorno,
ci molesta col cannone,
ma l’undicesimo battaglione
dei gran colpi mai non tremerà.
Si sta sempre tutti pronti,
se l’attacco vonno far:
s’innesta la baionetta,
piene le tasche di bombe a mano;
paura noi non abbiamo,
e la sorpresa non ci si fa far.

Il battaglione dell’arditi
che da tutti è nominato,
sulla linea è schierato
per impedire al nemico passà.
E per qui ci sta la strada:
già son pronti per venir....
Venezia ci hanno affidato,
noi fiamme nere la difendiamo,
paura noi non abbiamo
e il contracco non ci si fa far.

Gli ufficiali dell’arditi,
son, da tutti rispettati.
Quanno siamo comandati
del servizio che dobbiamo far,
noi si fa senza ridire
perchè siam tutti fedè.
Sì bene noi siamo amati,
arditi siamo chiamati,
arditi ci chiameranno:
pure la guerra quanno finirà?

/250/

Stornelli serii ed umoristici.

Noi siamo gli arditi della terza armata:
dove attacchiamo è sicura l’avanzata.
Bombe a man,
col pugnale, bombe a man.

Se non ci conoscete guardateci dall’alto:
noi siamo gli arditi del battaglion d’assalto.
Bombe a man, ecc.

Se non ci conoscete, guardateci nel viso:
veniamo dall’inferno e andiamo in paradiso.
Bombe a man, ecc.

Se non ci conoscete guardateci il maglione,
noi siamo gli arditissimi del colonnel Pavone.
Bombe a man, ecc.

Se giri tutta italia non trovi un lazzarone;
li ha requisiti tutti il colonnel Pavone.1)
Bombe a man, ecc.

Gli arditi son soldati creduti farabutti,
ma loro non s’arrendon se non son morti tutti.
Bombe a man, ecc.

Nelle patrie galere non ci sono più banditi
perchè andaron tutti ai battaglion d’arditi.
Bombe a man, ecc.

Se volete far la guerra con dei bravi soldati,
andate al cellulare, prendete i carcerati.
Bombe a man, ecc.

/251/ Se ha più di sei anni puoi farlo caporale:
se è condannato a vita puoi farlo generale.
Bombe a man, ecc.

Se non ci conoscete guardate le mostrine,
noi siamo gli arditi e rubiamo le galline.
Bombe a man, ecc.

La figlia di.... non vuol prender marito,
perchè dopo la guerra si sposerà un ardito.
Bombe a man, ecc.

Perchè noi siamo arditi sfidiamo la mitraglia:
sarà ‘l nostro pugnale che salverà l’Italia.
Bombe a man, ecc.

Ragazze di Trieste apriteci le porte:
ripasseremo il Piave a costo della morte.
Bombe a man, ecc.

Fine.

[Nota a p. 248]

1) La scrisse il sergente maggiore Torquato Torquati e divenne la canzone più popolare dell’undicesimo reparto. Veniva cantata sull’aria popolarissima «L’imboscato». Torna al testo ↑

[Nota a p. 250]

1) Questo e tutti i seguenti stornelli composti dai nostri arditi stessi, sono una ironia finissima di tutte le calunnie che correvano i subattaglioni d'assalto Torna al testo ↑