Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al padre Giusto Curtopassi da Urbino OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – Betlihèm

F. 71v

Extrait d’une Lettre de Mgr. Massaia à moi en réponse d’une de mes lettres, où, vu l’impossibilité qui m’empèchait de me réunir à lui, je l’avais prié de n’envoyer à Kaffa qu’un des deux Missionnaires européens qui étaient avec lui, afin qu’il ne restàt tout seul en Gudru.

Gudru 19. Giugno 1854.

... Se io fossi lontano dai paesi Galla come lo siete voi disapproverei ancor io la partenza dei due Missionari pp. Cesare e Felicissimo per l’Ennarea e Kaffa. Qui calcolata ogni cosa ed anche il vostro consiglio si è presa questa risoluzione di comune accordo. È impossibile ch’io possa addurre tutte le ragioni che c’indussero a tale risoluzione. Il p. Cesare [f. 72r] è Superiore effettivo in Kaffa, il P. Felicissimo ha commissione di presentare a mio nome la spedizione al re ed i rispettivi titoli del prefetto, e poi tornare a fissarsi in Ennarea. Un Missionario solo in Kaffa senza una Casa in Ennarea sarebbe affatto impossibilitato a comunicare con noi. Avrei dovuto io stesso andare a stabilirmi in Ennarea, ciò che sarà quando potrò avere qui qualcheduno per custodire la Casa. Dovrei io lasciare da parte la Spedizione di Kaffa sì piena di speranze? o poteva io mandare in Kaffa senza mandare in Ennarea? Quest’ultimo posto avrebbe anzi dovuto precedere. La Missione nostra presenta speranze in Gudrù ma ci vuole tempo e pazienza essendo un paese indifferente e disorganizzato. Speranze da Gudrù all’Ennarea molto belle, e bellissime dall’Ennarea in là. Un mondo nuovo che inclina al cristianesimo. Se non si faceva presto questo passo il demonio l’avrebbe forse impedito per sempre. L’esito vi convincerà della saviezza della operazione suddetta. Io mi trovo con un Sacerdote indigeno, primizia del clero galla, il caro p. Giovanni Morka un poco grossolano ma ferventissimo, dal quale posso confessarmi settimanalmente. Dopo un anno il Suddiacono F. Michele potrà, spero, essere parimenti ordinato...

/53/ Après cela Mgr. me dit d’avoir fait une excursion dans le Kuttay et d’y avoir [f. 72v] trouvé comme ailleurs de bonnes dispositions envers les Missionnaires et leur S.te doctrine, d’avoir envoyé son prêtre galla à Legamara pour y fonder une station de refuge en cas que les troubles de l’Abyssinie, qui ont fait tant de mal à la mission de Mgr. De Jacobis, obligent Mgr. à quitter le Gudrù avec ses élèves ei à se retirer dans [l’]interieur des Gallas.