Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al padre Giusto Curtopassi da Urbino OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – Cairo

[F. 1r]P. Giusto in G. C. Amatissimo

Lega-Amara – Gemma 18. Novembre 1855.

Sul finire di Maggio del corrente anno io spediva il servo Ubiè a Bièt-Lièm a prendere la somma venuta col servo Berù da voi indicatami, ma il poveretto fece il viaggio nullo; colà giunto trovò /85/ la casa vuota, e notizie della vostra espulzione; sperando di trovarvi a Gondar, andò colà, ma trovò invece che già eravate partito per Matamma; il vostro servo Goxò gli raccontò il fatto, e gli disse che Kidan di ritorno da Matamma avrebbe portato le vostre lettere per me; quali ho aspettato inutilmente sino a questo momento, all’oscuro di tutto ciò che vi accadde, del luogo dove siete andato, e tutto ciò che sarà di voi –

Da quanto veggo non ci vedremo più; voi pensate a fuggirmi ed io penso a morire qui nel campo di battaglia; come dunque c’incontreremo? Io qui mi trovo in gran penuria per non potere ricevere sussidii da Massawah; almeno mi fosse arrivata la somma portata da Berù; almeno mi fosse arrivato il libbro pontificale, ed il piccolo calice d’argento che restò nelle vostre mani; tutto è perduto, o almeno non so quando lo riceverò – Poiché avete in cuore di abbandonarmi, vi prego a mandarmi tutti questi oggetti ed i conti di ciò che avrete trovato in Sennaar; come pure di assestare i conti in Egitto e mandarmi il risultato di tutto –

Sappiate che io scrivo di questo corriere alla S. C. di Propaganda, proponendovi presso la medesima come interprete etiopico presso tutte le Congregazioni di Roma – Come sono io che vi ho dato l’incarico di coltivare la letteratura etiopica, nella quale avete secondato molto bene tutte le mire che io aveva sopra di voi, non vorrei [f. 1v] che tutte le vostre fatiche andassero perdute – Se avete intenzione di ritornare vi prevengo che il vostro luogo sarà in Gudrù, dove avrete pochissimo a fare per il ministero, e potrete continuare i vostri studii etiopici per la vicinanza col Gogiam, al quale sarete di grande utilità, ma siccome credo che il vostro cuore sia stanco di questi paesi, ed una volta posto piede in Europa non penserete più a ritornar qui; affinché la vostra persona non sia perduta alla Missione; se la S. C. di Propaganda seconda i miei suggerimenti e vi nomina interprete etiopico presso le Congregazioni, io m’intendo colla presente nominarvi Procuratore plenipotenziario nello spirituale e nel temporale presso tutte le Congregazioni di Roma e di Europa; voi sarete in Europa un altro io per tutti gli interessi che occorreranno; voi penserete a questa missione come alla casa vostra, al vostro Convento, se foste Superiore, e noi qui faticando per le anime penseremo a voi, come a nostro Fratello, ed a nostro Padre – Voi sapete che noi, stante la lontananza abbiamo gran bisogno di una persona che ci rappresenti in Europa; questa persona siete voi che conoscete più di tutti il mio cuore, ed i bisogni della Missione. Così riposerà il mio cuore sopra di voi che non sarete perduto, e sopra la Missione, perché conosco molto bene, che ci farete da Padre –

Quel certo P. Agostino d’Alghero, al quale in Egitto io consegnai tutte le carte più interessanti della Missione colla mia Croce gemmata del valore di talleri 50. dove è andato? Fategli render conto di tutto – Io aveva lasciato in Marsilia due casse piene di paramenti sacri, libri, vasi sacri, medaglie, corone, e cose simili, il P. Agostino lo sa; domandatene conto – In Egitto ho comprato una casa in so- /86/ cietà con Monsignor Guasco di mia parte colla somma di 1500. talleri effettivi; di questa compra le carte furono [f. 2r] consegnate al P. Agostino suddetto; domandatene conto di tutto, e dei frutti di questo capitale – Monsignor Guasco è uomo di conscienza, ma potrebbe morire, epperciò è bene aggiustare ogni conto; io proponeva di nominare in Egitto un’amministrazione di questi fondi in Egitto; scriveva tutto al suddetto Monsignore, ed alla S. C. di Propaganda; cosa ne sia avvenuto non lo so; voi domandate, e d’accordo colla suddetta Congregazione siete incaricato di organizzare ogni cosa –

Di questo corriere, e prima dell’inverno ho scritto molte cose alla Sacra C. di Propaganda per i bisogni della Missione; se la medesima vi renderà ostensivi i miei scritti, voi direte schiettamente il vostro parere, e quindi farete le mie veci presso la medesima sollecitando le decisioni che domando; il vostro parere sarà il mio; comunque venga deciso, sia rapporto ai coadiutori, sia ancora rapporto al rito, tutto sarà come voglio io, perché io non ho volere al di là di ciò che vuole Iddio, e la S. Sede – Solo vi prego di sollecitare le providenze, perché altrimenti chi viene, verrà non più a ricevere verbalmente il mio testamento, ma sibbene a benedire il mio sepolcro, dove sono tutte le mie speranze, e dove riposa tutto il mio cuore –

Voi sapete che ho scritto lettere di congratulazione al nuovo Capitolo Generale ed all’Eminentissimo Cardinale Recanati; se siano arrivate non lo so, fate voi le mie veci, perché io sono stanco di scrivere cerimonie, ed assicurate tutti che io sono loro servo e figlio fedele; fate lo stesso dei Compagni, qualora le loro lettere fossero perdute; non solo ai medesimi, ma ai miei parenti ed amici fate le mie veci; per conoscergli diriggetevi al R.mo P. Venanzio Ex-G.le – Se andate in Marsilia non dimenticate il Signor Levenq, negoziante di ghingaglierie = Rue des Templaires il quale mi scrive di aver talleri 30. a mia disposizione; abbraciatelo con tutta la famiglia e portategli la mia benedizione –

Vi abbracio nel S. crocifisso e sono tutto vostro sempre

Aff.mo P. e Fratello
† Fr: G. Massaja V. I.

[F. 2v] Al M. R.do Padre / Padre Giusto da Urbino / Missionario Cappuccino //.