Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al padre Leone Golliet des Avanchers OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – Limu

[F. 1r]P. Leone in G. C. sempre Carissimo

Kafa Tatemara 2. Novembre 1859.

Ho già ricevuto qui due dei vostri biglietti uniti sempre alle lettere di Monsignore Coadjutore: invece delle vostre lettere meglio avrei amato di abbraciare la vostra amabile persona, ma Abba Baghibo ha più autorità di me, e nega l’exequatur dell’ubbidienza che vi ho mandato; forse la partenza di tutti due l’ha fatto pensare male, e vi lascierà partire se domanderete solo per voi; guardate dunque di persuadere Monsignore a domandare la sola vostra partenza, e potrebbe essere che tutto riesca. Forse Iddio si serve di Abba Baghibo per impedire la venuta di Monsignore suddetto, perchè Kàfa forse non sarebbe di parola a lasciarlo poi ritornare; abbiamo la convenzione, ma a dirvela questa gente non è poi tanto da credersi, ed io non credo sino a tanto che non avrò provato – Venendo potrete portare con voi al più 300. talleri; il resto stia nelle mani di Monsignore per i bisogni della missione di quella parte e per le provviste da farsi; po[trete] portarmi anche molte tele del p[aese], del rimanente quello che [...] avvenire, specialmente [...]

[F. 1v] Venendo in Ghera informatevi da Monsignore di questo paese, ed il regalo che dovete fare colà; nel caso di fare un bel regalo, potrete prendere quel[l’]occasione per domandare il terreno se già non lo ha dato; guardate bene, che dando qualche cosa dovete darlo a nome mio e della missione, essendo questo regolamento della medesima – In Ghera guardate d’informarvi della condotta di quel Sacerdote indigeno; quale essendo buono merita di essere incoraggito, e se vi è qualche cosa di cattivo merita di essere corretto, affinchè diventi bravo; venendo poi qui combineremo ogni cosa – In Ghera abbiamo fatto qualche promessa ad Abba Dalò; informatevi di tutto da Monsignore e fate pure come egli vi dirà; si tratta d’imprestare dieci talleri al suddetto, e nel caso è bene farlo in debita regola e fissare il tempo che dovrà restituire, e raccomandargli di prendere interessamento per le cose nostre; quando io ho promesso questo egli ha promesso di far dare il terreno che vogliamo alla Missione per la Chiesa, e pel mantenimento del Prete.

Del resto poi qui le cose non vanno male; le trattative in grande vanno adagio, perchè è la natura di questi selvaggi di non avere parola, e rendere preziosa ogni qua[lun]que minima cosa che si domanda; ma re[lativa]mente alle cose [che son]o nostro ministero [... ca]ndidamente [...] potrei desiderare [...f. 2r] come è andato l’affare del P. Cesare; quando egli neppure ci pensava di umiliarsi, come egli medesimo candidamente confessa, Iddio ha voluto far vedere il suo bracio visibile e l’ha portato ai miei piedi con un tratto di Providenza tale che sarebbe difficile a descriverlo, perchè ha del /185/ miracolo; prova che l’industria del[l’]uomo in questo vale nulla, e nessuno può dire di averne avuto parte. Le preghiere vostre e di molte brave anime sono state quelle che hanno portato la vittoria. Ottenuto questo, quali sono le speranze che non si possono concepire in questo paese? tutto questo popolo è nelle nostre mani; qui nessun timore affatto di quelli che vi sono in Abissinia, noi possiamo istruire a nostro piacere, introdurre il rito che vogliamo, e fare tutto quello che ci piace. Una sol cosa è un poco difficile è il vitto; difficilmente il missionario potrà adattarsi al vitto del paese, e lo stesso Abissinese deve fare dei sacrifizii – Qui non si trova telba, qui non si trova olio, non si trovano fave, non ceci, non lentichie, e nei giorni di digiuno bisogna contentarsi di mangiare un cattivo pane, al più alcuni cavoli – anche le granaglie sono carissime e non si trovano a comprare sempre; la carne [è] più cara che in Ghera e forse più cara che in Lumu; e così il miele, così le tele. Questo è l’unico disturbo, al quale però col tempo noi potremo provvedere introducendo qualche cosa. Qui troviamo il zebibo, e se attualmente è poco quello che vi è, per l’avvenire potremo averne da dare anche ai paesi Galla –

Vi abbracio nel S. crocifisso, e speranzoso di abbraciarvi anche nella vostra carne mortale, benedicendovi godo raffermarmi

Di voi sempre Ca[rissimo]

Aff.mo Padre
† F. G. Massaja V.o

[F. 2v] Al R.do Padre P.on Col.mo / P. Leone dés Avancer / Missionario Cappuccino / Limu //.