La tradizione lo dice nativo di Huesca, in Spagna. Fu arcidiacono di Papa Sisto II, e come tale aveva tra l’altro il compito di soccorrere i poveri, incarico che lo avvicina al primo martire d’Oriente, Stefano. Sotto Valeriano nel 258 vi fu una persecuzione, prima piuttosto blanda, poi durissima: preti e vescovi furono condannati a morte. Lorenzo assistette all’esecuzione di Sisto II, che lo esortò a continuare la sua missione caritatevole. Poco dopo il prefetto gli chiese di consegnare i beni della Chiesa: Lorenzo radunò una gran folla di bisognosi e distribì loro tutto ciò di cui disponeva, poi li presentò al prefetto dicendo: “Questi sono i tesori della Chiesa”.

L’antica Passio Polychronii riferisce del tormento della graticola, immagine rimasta fissa nell’iconografia del martire; ma la critica recente ritiene che egli sia stato invece decapitato. Fu sepolto sulla via Tiburtina, nel cimitero dell’Agro Verano; sulla sua tomba Costantino fece costruire una grande basilica.
È patrono dei diaconi, e spesso è rappresentato con la dalmatica, la lunga veste liturgica. È patrono dei poveri, e poiché custodiva i libri sacri, di bibliotecari e librai. È patrono dei pompieri e di tutti coloro che per lavoro rischiano bruciature; ed è invocato anche contro le fiamme del Purgatorio: secondo un’antica leggenda, ogni venerdì scende nel Purgatorio per liberare un’anima e portarla in Paradiso.
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La ricorrenza di San Lorenzo è tradizionalmente associata alle stelle cadenti, poiché in questo periodo la Terra attraversa l’orbita dello sciame delle Perseidi, asteroidi generati dalla cometa Swift Turtle (in realtà per effetto della precessione degli equinozi il massimo del fenomeno si è spostato, in età moderna, intorno al 12 Agosto).
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