Santa Maria Maddalena

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Maria Maddalena, da Rogier van der Weyden, ca. 1450

Santa Maria Maddalena
Memoria: 22 Luglio

Patrona di Avuglione frazione di Marentino
Processione mattutina alla Chiesa di Santa Maria di Cornareto a Castelnuovo don Bosco

Maddalena Grünewald
Maddalena ai piedi della Croce, da Mathias Grünewald, ca 1515

Nei Vangeli compaiono molti personaggi femminili di nome Maria. Una di esse, originaria del villaggio di Magdala sul lago di Tiberiade, quindi solitamente chiamata Maria Maddalena, è citata frequentemente fra le più assidue seguaci di Gesù, sia in vita, sia, soprattutto, dopo la morte. Secondo Luca fece questa scelta di vita dopo essere stata liberata da “sette demoni” che la tormentavano.

Assistette, ai piedi della Croce, alla morte di Cristo; scoprì, con le altre donne, la tomba vuota, e a lei per prima apparve Cristo risorto. Si presenta quindi come una figura di grandissima importanza, primeggiante in quel gruppo di donne che molti videro come controparte femminile degli Apostoli; e tale caratterizzazione viene data esplicitamente in alcuni Vangeli apocrifi, come quello di Filippo.

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Diverse tradizioni raccontano la sua vita successiva. Secondo una versione, si sarebbe trasferita ad Efeso, con l’apostolo Giovanni, e Maria, madre di Gesù e lì sarebbe morta.
Una tradizione più elaborata narra del suo trasferimento nelle Gallie; sbarcata a Marsiglia, sarebbe vissuta a lungo in quella regione, esercitando la penitenza e compiendo numerosi miracoli.

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Una tradizione della Chiesa latina che risale a San Gregorio Magno (ma che è rifiutata dalla Chiesa orientale) identifica questa Maria Maddalena con altre due donne: una è Maria di Betania, sorella di Lazzaro; l’altra è l’anonima “peccatrice”, che compare solo nella narrazione di Luca (7, 37 sgg): questa, piangendo, lavò i piedi di Gesù, li unse d’unguento e li asciugò con i suoi capelli, venendo da lui perdonata. Da questa identificazione sono poi sorte innumerevoli versioni, più o meno romanzate, della prostituta convertita che avrebbe seguito Gesù.

Noli me tangere, da Giotto
Noli me tangere, da Giotto ca. 1320

L’iconografia occidentale naturalmente insiste su quest’ultima immagine, rappresentandola ora come una ricca cortigiana, ora come una donna in lacrime, coi capelli sciolti e un vasetto d’unguento in mano. Molto frequente è anche la scena del riconoscimento di Gesù risorto, mentre quest’ultimo le dice Noli me tangere (Μή μου ἅπτου “non toccarmi”: in realtà è un “Non trattenermi”).

È patrona, oltre che delle peccatrici pentite, dei parrucchieri e dei profumieri, anche dei giardinieri, perché quando vide Gesù risorto lo scambiò per il custode del giardino; dei prigionieri liberati, perché fu liberata dall’ossessione demoniaca; e di vari ordini di predicatori, per aver per prima annunciato la Resurrezione.

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