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I saraceni in Piemonte

Giovanni Tabacco
Piemonte monastico e cultura europea.
Nel Millenario di S. Michele della Chiusa
Dal Piemonte all’Europa: Esperienze monastiche nella Società Medioevale.

Papa Silvestro II (999-1003) già monaco di Aurillac nell’Alvernia e ben noto per gli studi di matematica compiuti presso il vescovo di Vich in Catalonia, dove un’osmosi culturale si era prodotta con i musulmani di Al-Andalus e noto anche per qualche rapporto culturale con l’abate Guarino del monastero di S. Michele di Cuxa, ...presente fra amici ed eremiti di Romualdo di Ravenna.
Nel cenobio di S. Stefano di Bologna crebbe fin da fanciullo nella seconda metà del X secolo un monaco Bononio che andò a far vita eremitica presso Babilonia d’Egitto e divenne noto e influente alla corte califfale fatimita, finché, spiritualmente e culturalmente arricchito da quelle molte avventure, tornò in Occidente e fu preposto dal vescovo Pietro di Vercelli, qualche anno prima del mille, all’abbazia di Lucedio.

[...] nel 942 primo tentativo di Ugo di Provenza di attaccare Frassineto in Provenza; ma quando Ugo seppe che Berengario d’Ivrea tramava contro di lui si alleò con gli arabi che quindi non solo rimasero in Provenza ma furono mandati a combattere contro Berengario. Tra il 942 e il 951 i saraceni rimasero in Provenza, Liguria e Piemonte grazie all’accordo con Ugo e intensificarono i loro rapporti col Califfo di Cordoba Abd-er-Rahman

Con la sconfitta di Frassineto molti saraceni rimasero bloccati sui valichi alpini e in Piemonte. Alcuni divennero schiavi, altri costituirono clan autonomi sotto il nome di Barberi e Berberi e solo in seguito si amalgamarono con la gente locale.

Il re d’Italia Ugo di Arles più volte tentò di impadronirsi della strategica base saracena di Frassineto e, non riuscendo nell’intento, progettò di allearsi ai saraceni per ottenere vantaggi politici e commerciali. Soltanto Guglielmo conte di Provenza riuscirà ad impadronirsi della base di Frassineto [973]. Questo fatto fu di grande importanza per un più sicuro commercio occidentale tra il Mediterraneo e l’Oriente, anche se i saraceni continuarono a frequentare il litorale provenzale.

Il Concilio di Tarragona del 1239 e nel 1368 in un’ordinanza da Vescovo si disponeva che “i Saraceni dell’uno e dell’altro sesso portassero un abbigliamento distinto nel colore e nella forma”.
Si deduce che erano tanti.

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