logo

CIRAAS
Discussioni

IL CIRAAS
Sezione romana
Sezione milanese
Sezione piemontese
Eventi
Pubblicazioni
Biblioteca di documentazione
Contributi
Discussioni
La chiesa di San Martino a Piovà Massaia >
Il Museo del Gesso nel Castello di Moncucco Torinese

Enrica Fiandra

La chiesa romanica di San Martino a Piovà Massaia (AT)
Un intervento del 1972


La situazione grottesca della chiesa di San Martino a Piovà Massaia è ben nota agli amanti dell’arte romanica nell’Astigiano, ed è stata documentata nel volume Le chiese romaniche delle campagne astigiane curato da Liliana Pittarello (1ª ed. 1984; quarta ed. aggiornata 2002).

Oggi la situazione non è molto cambiata; imponenti lavori di contenimento hanno impedito il crollo deinitivo della collinetta su cui è rifugiato il monumento; ma nulla è stato fatto per fermare il degrado della chiesa, e il recente intervento ha reso ancora più evidenti le scandalose condizioni in cui da intere generazioni è stato lasciato l’edificio.

Eppure autorevoli voci si sono levate in passato ed anche in tempi recenti per segnalare lo scandalo. Pubblichiamo qui una lettera indirizzata dall’arch. Enrica Fiandra agli uffici del Ministero ormai trentasei anni fa; parole, come quelle che le hanno precedute, e che le hanno seguite, senza esito.

La chiesa di Piovà in cima alla collina artificiale

La chiesa di San Martino, in cima alla collinetta artificiale,
è quasi invisibile


Al Direttore Divisione II Servizio Monumenti

Oggetto: Piovà Massaia (At) - Chiesa di S. Martino

È questo un caso che mi fa credere nella sfortuna più nera che certi monumenti si portano appresso.

Per dimostrare ciò è sufficiente attenersi alla documentazione più recente e cioè a partire dal 1933.

Nel II Congresso della Società Piemontese di Archeologia e Belle arti tenutosi in Asti nel 1933, il segretario di questa colta società, dott. Filippello, segnalava "l’esistenza a Piovà di una interessante chiesetta romanica (S. Martino, già in territorio del soppresso comune di Castelvero), resa quasi inaccessibile dalle erosioni naturali e artificiali del colle su cui sorge e lasciata in grande abbandono. Il Comune che la trascura, considerandola d'ingombro nella sua posizione attuale, sarebbe disposto, pare, ad assumersi la spesa di ricostruirla tale e quale in altro sito poco lontano, secondo le direttive e sotto la sorveglianza della Soprintendenza. Sarebbe molto opportuno che questa esaminasse la questione, e prendesse i provvedimenti opportuni per evitare la rovina, forse non lontana, dell’antichissimo edificio, ... promuovendone il restauro".

Sono passate intanto tre guerre, è caduto un regime, è morto il Filippello e nel 1947, giusto nel decennale della morte Riccardo Ghivarello scrive: "Numerose sono le costruzioni romaniche dell’alto Astigiano. Alcune di esse sono iscritte nell’elenco degli edifici monumentali, altre sono del tutto ignorate. La maggior parte, senza distinzione di categoria, sono in stato di grave deperimento.

Non diversa è la condizione e la sorte della chiesa romanica di S, Martino di Castelvero. Attualmente, in seguito alle erosioni naturali e alle escavazioni praticate tutt'intorno, non vi si arriva se non servendosi di un scala a pioli. Acacie ed arbusti di ogni specie... stringono da presso il sacro edificio, ormai ridotto ai soli muri perimetrali... E questa breve memoria servirà ormai soltanto a far conoscere e salvare dall’oblio uno dei più interessanti tra gli antichi monumenti cristiani del nostro Piemonte".

In una nota del 1 aprile 1968 il Soprintendente scrive: "Trattasi di un interessante edificio romanico, ormai in condizioni di fatiscenza tali che solo un intervento restaurativo ne consentirebbe la salvezza". Quanto sopra, in risposta ad una richiesta di intervento da parte del comune che aveva presentato una perizia di spesa di L. 6.560.000, precisando che non aveva fondi per tale spesa.

Su "La nuova Provincia" del 27 ottobre 1971 la sezione di Italia Nostra di Asti segnalava signorilmente e senza la consueta grinta, la situazione della chiesetta di Piovà.

Il 28 dicembre la Soprintendenza, interessata nuovamente dalla ministeriale del 29 novembre 1971 "comunica che la chiesetta di San Martino di Piovà Massaia è un monumento romanico di notevole interesse storico artistico. È situata su una collinetta posta al centro del paese, collinetta che diversi anni or sono fu tagliata tanto da essere ridotta attualmente a forma di cilindro sulla cui sommità è ancora situato l’antico edificio. La chiesa è naturalmente abbandonata essendo accessibile soltanto attraverso una lunghissima scala a pioli peraltro non fissa".

Seguono poi due solleciti e una lettera interlocutoria.

A questo punto, visto che la chiesetta nonostante la iella e gli anni che passano, resiste, a mio avviso, non resta altro da fare che: o richiedere l’intervento di un astrologo o sentire cosa ne pensa il Consiglio Superiore. A meno che nel frattempo non si pensi di intervenire con un restauro conservativo dei ruderi.

P.S. Segnalo che la chiesetta ha la singolarità di possedere due navate e due absidi coeve invece che delle consuete tre o una; è dell’XI secolo

l’arch. Enrica Fiandra

Roma 25 - XI - 1972

Torna su ^

Contatti: enricafi@tin.it